Conviene affidarsi ad un consulente finanziario?

Scegliere di gestire i propri risparmi avvalendosi di un consulente finanziario è una buona mossa? Se sì, quando e perché ha senso farlo?

Dall’ultimo rapporto Consob sulle scelte d’investimento delle famiglie italiane, c’è stato un trade-off tra il 2019 e il 2021 degli investitori che si sono spostati da investire in autonomia a ricorrere alla figura del consulente finanziario. Tuttavia, la percentuale maggiore degli investitori si affida ad un supporto informale, ossia ad amici e conoscenti. E questa percentuale è rimasta pressoché invariata dal 2019 al 2021.

consulente finanziario e statistiche delle famiglie
Fonte: Report famiglie 2020 – AREA PUBBLICA – CONSOB

Scrivendo un blog sulla finanza personale e non essendo un consulente finanziario, per alcuni potrei essere in conflitto di interesse visto che potrei benissimo rientrare tra le figure di supporto informale.

Tuttavia ricorrere ad una figura professionale è sicuramente necessario in alcune condizioni. Vediamo insieme quali sono queste situazioni.

Quando conviene chiamare il consulente finanziario di fiducia?

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Gestire le proprie finanze (ma anche imparare a gestirle) può diventare a tutti gli effetti un secondo lavoro. E’ dispendioso in termini di tempo e di energie e non tutti hanno la voglia di farlo.

Una persona al termine della propria vita lavorativa che vuole godersi il meritato riposo può decidere di avvalersi di un consulente per delegare tutte le decisioni in merito alla propria situazione finanziaria e patrimoniale. Non c’è niente di male in questo in quanto è a tutti gli effetti un servizio che può avere un ritorno immediato come qualità della vita e come tempo libero.

Nulla vieta inoltre di scegliere un percorso e di cambiare dopo essersi resi conto che non fa per noi. Come in tutte le cose, il consiglio è di ‘buttarsi’ e provare in prima persona cosa fa più al caso nostro. E se non riuscite ad iniziare, bè, forse soffrite di ansia di prestazione e può essere utile avvalervi di un consulente per sbloccarvi.

Ansia da prestazione

Sai che investire è una buona mossa, ti sei informato a dovere, hai costruito sulla carta il tuo piano a lungo termine, ma non fai altro che rimettere mano ai portafogli che ti sei creato e non parti mai. Ancora peggio ti sei deciso, hai investito, ma controlli in modo spasmodico i tuoi investimenti e cambi in continuazione prodotti e percentuali della tua asset allocation ad ogni alito di vento.

Questo comportamento è controproducente e ti porterà a perdere soldi sul lungo periodo. Se non ti fidi di te stesso e delle scelte che hai fatto, probabilmente è perché non ti senti preparato a dovere. In questo caso affidarsi un professionista potrebbe essere la scelta corretta.

Sempre dal report della Consob possiamo vedere come il 75% delle persone intervistate si reputa in grado di risparmiare o lo fa con costanza, ma solo l’11% si reputa un pianificatore ‘esperto’. Per tutte queste figure è probabile che esista una forte componente di ansia quando si approcciano ai mercati finanziari ed essere consigliati da parenti ed amici oppure fare in autonomia potrebbe non essere la scelta corretta per questi risparmiatori.

Oppure, potreste semplicemente essere sicuri di voi stessi ma avere una situazione tale da richiedere un parere esterno da una persona formata.

Vita finanziaria complessa

Molti professionisti del settore che muovono milioni di euro di capitali dicono che la differenza tra diecimila euro e un milione sono solo due zeri e che la bravura sta nel trattarli in egual modo.

La cosa però non è così semplice e quando ci si trova a dover gestire capitali maggiori senza ombra di dubbio è molto probabile che anche la complessità aumenti e lo faccia in modo esponenziale. La complessità della vita finanziaria di una persona che deve gestire fonti di reddito multiple e che ha a disposizione un ventaglio di innumerevoli scelte a disposizione potrebbe essere talmente elevata da far perdere non solo denaro, ma anche tempo a quella persona. E il tempo speso è un costo che deve essere rendicontato come tutti gli altri.

Ecco perché se esiste un reale vantaggio, non solo in termini di scelte di investimento ma anche in termini di tempo risparmiato, è sicuramente conveniente ricorrere alla figura del consulente finanziario per queste persone.

Un altro importante vantaggio che non si considera è la difficoltà di tenersi costantemente informato ed aggiornato sull’introduzione di nuove normative o di modifiche di quelle esistenti. E questo, per alcune persone, può comportare dei costi rilevanti.

Di contro, chi si trova ad avere una vita finanziaria semplice, ha una sola fonte di reddito, non ha famiglia o figli e non ha la necessità di mantenersi aggiornato sulla normativa fiscale, potrebbe avere meno convenienza a ricorrere all’aiuto di un consulente finanziario, almeno nei primi anni della sua vita.

E se non ti fidi del consulente finaziario?

Se non ti fidi dell’aiuto che può darti un consulente finanziario, non sei sicuro di volerti confrontare con lui perché preferisci fare da te oppure pensi che il consulente sia una figura che esiste solo per fare i suoi interessi e non i tuoi allora forse è meglio aspettare. Puoi provare ad affidarti comunque ad un professionista, ma rischi di buttare tempo e soldi.

Per percepire un servizio come soddisfacente è necessario prima di tutto capire il valore di quel servizio. Se non riuscite a percepirlo forse non è il servizio adatto a voi, almeno in questo momento.

Spesso ci affidiamo a dei professionisti più per sentito dire che per altro, ma facendo così mettiamo in una situazione scomoda sia noi stessi sia il consulente ed entrambi non saremo soddisfatti dei servizi offerti e ricevuti. Purtroppo, complice il comportamento poco corretto di alcuni consulenti finanziari che antepongono i loro interessi ai nostri (e nei casi peggiori i loro interessi sono opposti ai nostri, con conseguenze disastrose) e complice il comportamento di alcuni istituti bancari che “spingono” sul mercato dei prodotti inefficienti al solo scopo di ricevere commissioni e premi da capogiro sulle spalle dei risparmiatori, c’è poca fiducia in generale verso il mondo della consulenza finanziaria in Italia.

Sono convinto che anche noi risparmiatori abbiamo le nostre colpe e se fossimo più alfabetizzati finanziariamente rispetto ad adesso (la situazione da questo punto di vista è veramente pessima e basterebbe poco per migliorare), avremmo migliori capacità per distinguere i truffatori dai consulenti seri, le banche che dovrebbero chiudere da quelle che invece meriterebbero più clienti. Entrambi, consulenti e risparmiatori, ne beneficerebbero.

Grazie per la lettura.

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