Sono quell’amico sempre pronto a dare consigli, a fornire spiegazioni su tasse o a fornire trick su come vendere monnezza e oggetti improbabili su Ebay.
Chi sono? – Finanza Cafona
E’ così che si presenta sul suo blog Finanza Cafona. Il cafone più conosciuto del panorama italiano di finanza personale, anche se non è sempre un buon esempio da seguire (spoiler: ha comprato azioni Campari perché beve tanti spritz). Scherzi a parte il suo approccio estremamente pragmatico al risparmio e agli investimenti è stato ed è d’aiuto a molte persone. Leggere i suoi articoli su nuove tecniche di risparmio è sempre molto interessante, come lo è la sua incredibile capacità di trovare sconti, cashback o promozioni. Tuttavia gli articoli che preferisco sono quelli dove fornisce il suo punto di vista e invita i lettori a fare delle riflessioni su cose che spesso vengono date per scontate (ad esempio: Alla ricerca della libertà finanziaria: accettare la realtà!)
Parlare con lui è sempre un piacere e non finirò mai di ringraziarlo per la disponibilità e per l’aiuto che mi ha dato con il blog.
Bando alle ciance, godetevi l’intervista!
Parlami di te in breve e di quali sono le scelte che ti hanno portato a condividere le tue esperienze con il resto del mondo attraverso YouTube/Instagram/Blog
Quanti ti hanno detto che hanno cominciato grazie ad un master o a qualche passione innata per i soldi? Io ho aperto Finanza Cafona perché mi rompevano i coglioni. Possiamo dire che questo è il moto universale di qualsiasi cambiamento?
Sono sempre stato accorto finanziariamente quindi a Milano un sacco di colleghi mi chiedevano informazioni sulla partita iva, tasse e robe simili. Giuro, rompevano le palle ad ogni pausa sigaretta. Facevano sempre le stesse domande quindi ho aperto il blog per evitare un’altra cosa che odio: ripetere le cose.
Poi vabbé, il covid e la noia del lockdown mi hanno fatto prendere sul serio il progetto e, a quanto pare, tutto il paese è rincoglionito come i miei ex colleghi quindi ho avuto un po’ di successo.
Quali sono le persone che ti hanno influenzato maggiormente negli anni? Quali libri, podcast, white-papers e così via consideri fondamentali nel tuo percorso di investitore?
Prima del 2018 io non sapevo manco chi fosse Warren Buffett, per dirti. Ho sempre seguito il tema denaro, mi affascinava l’economia ma non sapevo niente di investimento o risparmio, usavo più che altro la logica nella mia gestione giornaliera.
Chi mi ha dato la spinta a cambiare le cose sono i 3 pazzi dietro a Incassaforte POD. Hanno cambiato davvero il mio setting mentale e aperto un mondo. Peccato non producano più nulla.
Se dobbiamo andare avanti nello spazio tempo ti dico che 4 libri fondamentali per me sono I 4 pilastri dell’investimento di Bernstein, La psicologia del Denaro di Morgan Housel, Atomic Habits di James Clear e I will teach you to be rich di Ramit Sethi. L’ultimo lo stimo anche per il minimalismo finanziario, nell’approccio a spiegare i contenuti e molto altro. A volte mi chiedo se non sia meglio scrivere un libro in cui riadatto le sue teorie all’Italia e chiudere il blog. A questo ci aggiungo qualsiasi cosa dica Nassim Taleb: mi fa ridere tantissimo e credo sia uno degli intellettuali più fichi del nostro tempo.
Parliamo di pianificazione: quali sono i tuoi obiettivi principali? Come allinei la tua strategia di investimento ai tuoi obiettivi di breve, medio e lungo termine? Quali pensi siano i fattori che determinano il successo sul lungo termine?
Madonna che domande, manco dallo psichiatra!
Il successo nel lungo termine è governato da due fattori: costanza e culo.
La costanza dipende da noi ed è l’abilità di superare cicli di euforia e disperazione senza alterare la strategia (tipo fare un PAC sempre), il culo da fattori che non possiamo controllare. Ad esempio se scoppia una guerra o una pandemia nel nostro paese che cazzo possiamo farci?
Per i miei obiettivi è difficile da dirti. Investo soprattutto per accumulare un benessere per il futuro e perché, oggettivamente, mi piace farlo. Mi diverte proprio. Per me il denaro equivale alla serenità o ancor meglio alla libertà di dire “No”.
In passato ho fatto dei lavori in cui ho vomitato sangue e perso 7kg in due mesi da quanto erano merdosi oppure mi son trovato in circostanze di estremo disagio e stress (Anche un coglione ce la può fare (a gestire i soldi)). Non mi sarà possibile evitare situazioni simili in futuro, ne sono cosciente, ma un conto è quando sei costretto a farlo, un conto è quanto lo scegli. Io vorrei poter scegliere nella vita. Questo credo sia possibile solo avendo un bel backup di soldi dietro le spalle.
Andando al pratico io guardo al medio-lungo periodo. Se devo essere sincero credo camperei benissimo in una città di provincia, con una proprietà mia dalla bella vista e magari rendendo produttivo FC, senza troppe speculazioni. In generale sul lunghissimo mi aspetto di avere abbastanza soldi da fare un po’ il cazzo che mi pare. Sul medio punto ad un lento e costante aumento del capitale investito.
Al breve, in termini di investimento, non ci penso proprio.
Quali sono gli strumenti/asset che preferisci e quali invece non utilizzeresti mai in nessun portafoglio? In funzione di cosa dosi i vari strumenti in portafoglio e ogni quanto ribilanci il portafoglio (se lo fai)?
Investo solo tramite ETF, qualche bond singolo e i conti deposito.
All’inizio ho provato un po’ di stock picking con pochi soldi. Mi è andata bene un paio di volte poi ho preso una mazzata e ho chiuso qualsiasi posizione.
L’unica eccezione è recente. Ho comprato 12 azioni Campari perché consumo un botto di Spritz. Ora quando pago al locale mi sento come se avessi usato una qualche carta con rewards e cashback. Per il resto non investirei MAI in certificati, derivati di alcun tipo (comprese azioni frazionate), etf settoriali, obbligazioni esoteriche e poco liquide o prodotti che non capisco. Provo anche una certa ritrosia per i prodotti sintetici e per ETC senza un controvalore reale come molti ETN/ETF crypto con pochissima moneta vera dietro. Mi sento ignorante e investo sapendo di esserlo.
Ah si, anche le crypto non mi garbano granché. Insomma sono il corrispettivo vegano cacacazzi degli investimenti.
Il tuo portafoglio ha mai affrontato una perdita significativa? Come ne sei uscito? Quali lezioni pensi di aver imparato?
Come ti dicevo prima ho smesso con le azioni perché quando ho deciso di metterci più soldi mi son trovato alla fine con -77%.
Ho preso un’ azione (MNMD) in bolla e piano piano ha cominciato a scendere. Di primo acchito ho fatto il classico errore da pivello ovvero mediare il PMC (Prezzo Medio di Carico, ndr) ma la stock era un buco nero di discesa continua. Ho ripetuto stessa strategia per 6 mesi, inutilmente. Ad un certo punto ho preso atto della realtà: non avrei recuperato i soldi, stavo investendo liquidità in qualcosa in perdita (quando dovresti fare il contrario) e quel rosso mi rovinava le giornate. Ho venduto e sono andato avanti. Tutte grandi lezioni, consiglio di testarle sulla pelle. Si trattava comunque di una perdita minima rispetto al portafoglio totale.
Se parliamo di perdite sul portafoglio di bassi ce ne sono stati parecchi da quando ho cominciato a investire nel 2020 e sono andato in rosso in diverse occasioni.
A dire il vero non mi ricordo neanche quando, l’unica che ho in mente è allo scoppio della guerra in Ucraina anche perché nelle settimane prima avevo un po’ di liquidità extra e ho incicciottito il pac su SWDA comprando con un PMC a 79€… 3 giorni dopo è crollato a 68€. Ste cose fanno rosicare. Quel periodo ho perso praticamente tutti i guadagni degli anni precedenti e forse, non ricordo, sono entrato un po’ in rosso sul totale.
In generale comunque mi son reso conto di essere molto resiliente alle perdite in quanto guardo sul lungo periodo. Questo per gli ETF però, le azioni singole mi preoccupano e perciò le ho eliminate dal portafoglio.
Un consiglio per superare queste fasi è avere almeno qualcosa in verde. Ricordo che nel rosso completo un ETF di bond americani era in attivo e tra me e me dicevo “beh vedi almeno quà non ho fatto una cazzata”. Sembra una stronzata ma fa morale.
Ah io sono uno che guarda le quotazioni ogni giorno e più volte. Non si dovrebbe ma non mi genera malumori.
In che modo le tue emozioni influenzano la tua pianificazione? Quali pensi siano i bias più insidiosi che hai mai sperimentato e come hanno impattato la tua operatività?
Mah, non so. Non vorrei sembrare un ghiacciolo eppure ti dico che sono molto freddo.
Ho reso i miei investimenti noiosi in quanto faccio sempre la stessa roba, ormai è una minestra riscaldata. Questo aiuta a non fare cazzate al netto di avere scelto un asset allocation sbagliata. Per i bias ogni tanto mi sento un po’ fenomeno e mi crogiolo in una sorta di egocentrismo. Ad esempio ho scoperto che la mia asset allocation ad oggi rende meglio di un VCWE. Son cose che ti fanno sentire un po’ sto cazzo però la realtà è che sono una persona molto auto-critica quindi boh riesco a mascherare certe fragilità emotive.
Ecco, forse posso dirti questo. Mi ritengo un po’ differente rispetto alla media degli investitori perché ho un’educazione umanistica: sono uno storico mancato.
Questo ti porta a vedere le cose in un’ottica diversa: vedo il miglioramento della condizione umana nei secoli, raffronto i cicli ricorrenti storici e sono naturalmente refrattario ad analisi di breve periodo. Per dirti io ritengo di avere un culo pazzesco ad essere nato in Italia, in questo secolo, in questo momento storico. Rispetto ai miliardi di persone nate sulla terra faccio parte di una percentuale microscopica di individui definibili come ricchi: son sempre stato sazio, al caldo, sicuro, coccolato.
Se prendi la realtà così che cazzo te ne frega di un -10% per 2 anni? Poi insomma quando arriverà il -40% vedremo cosa succede.
Se tu potessi avere una breve conversazione con il te stesso di 10 anni fa, su cosa concentreresti maggiormente l’attenzione?
Ma io quà scrivo un libro cazzo.
Direi tantissime cose al me stesso di 10 anni fa. Tante.
Ne butto lì solo alcune:
- Investi appena puoi
- 1500€ di risparmi sul conto non bastano per considerarsi “tranquillo”
- Sfrutta tutto il tempo che hai a disposizione e non lasciarlo scorrere vanamente
- Vali più di quanto pensi
Aggiungo una piccola nota “filosofica”. Queste domande portano sempre dietro un pensiero “what if” da viaggiatore del tempo: cosa farei se tornassi indietro di 10 anni. In passato ho fantasticato molto su questo pensiero… si tratta solo di overthinking del cazzo.
Sono così oggi anche grazie agli sbagli e agli errori del passato, va bene così. L’importante è cercare di essere migliori nel presente.
I link di Finanza Cafona
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