Avete ospiti a cena e vostra moglie, la vostra compagna o vostra madre vi ha detto di sistemare la tavola. Ma non avete voglia, lo fate con sufficienza. State portando quei bei bicchieri di cristallo ereditati dai nonni, quando all’improvviso, pur essendo convinti di averli impugnati bene, vi cadono e vanno in mille pezzi.
Ovviamente tocca a voi pulire e nel mentre vostra moglie, la vostra compagna o vostra madre non si sta di certo complimentando con voi.
Per isolarvi quindi vi mettete a ragionare per i fatti vostri. “Cavolo! Se fossero stati più robusti, per esempio di plastica, non si sarebbero rotti”.
Ma la robustezza non è il contrario della fragilità.
Un oggetto fragile è un oggetto che va in frantumi al minimo urto. Un oggetto robusto è un oggetto che resiste agli urti senza rompersi. Ma il contrario di un oggetto fragile è un oggetto che trae beneficio dall’urto e si migliora.
Damocle, con la spada appesa sulla testa e tenuta da un crine di cavallo, è fragile.
La Fenice che risorge dalle sue ceneri e ritorna uguale a se stessa è robusta.
Ma l’Idra che a seguito alla decapitazione di una delle teste ne fa ricrescere altre due è il contrario di fragile.
Nassim Nicholas Taleb definisce questo concetto antifragilità nel suo libro Antifragile. Ciò che è antifragile trae beneficio da eventi imprevedibili che hanno un enorme impatto sulla nostra vita. Da quelli che lo stesso Taleb definisce Cigni neri.
L’antifragile è ciò che reagisce al cigno nero
Un cigno nero è un evento completamente imprevedibile ed impattante sulla nostra esistenza, ma bisogna fare bene attenzione a due aspetti.
Il primo aspetto è che un Cigno nero non è necessariamente un evento negativo. Il secondo è che ciò che è Cigno nero per alcuni potrebbe non esserlo per altri.
Il tacchino che viene nutrito per giorni e giorni dall’allevatore è convinto che quella sia la sua esistenza. Quando vede arrivare l’allevatore è contento e sa che anche oggi verrà nutrito come ieri e come domani. Ma un bel giorno l’allevatore arriva e lo uccide. Questo per il tacchino è un evento imprevedibile, un Cigno nero, ma non possiamo dire altrettanto dell’allevatore, che sapeva benissimo la fine che avrebbe fatto il tacchino.
Dobbiamo fare attenzione ai Cigni neri perché in quanto esseri umani siamo viziati da un bias che prende il nome distorsione retrospettiva. Il nostro cervello non ammette il caso e l’incertezza, cerca in tutti i modi di razionalizzare questi concetti e finisce per autoconvincersi della logicità di una spiegazione estremamente fallace. Cerca di salvaguardare la nostra emotività ripetendoci che quell’evento era prevedibile a priori. Questo perché la casualità mina la nostra sicurezza.
La realtà però è che certi eventi sono completamente imprevedibili perciò vanno accettati come tali. Ma possiamo cercare di capire come essere antifragili per non rimanere schiacciati dal peso degli eventi.
La path dependence e come essere antifragili in un mondo imprevedibile
Il primo passo verso l’antifragilità consiste nel ridurre innanzitutto gli svantaggi, invece di aumentare i benefici, ossia nel diminuire l’esposizione ai Cigni neri negativi e lasciare che l’antifragilità naturale agisca da sola.
― Nassim Nicholas Taleb
Il primo concetto che dobbiamo interiorizzare quando parliamo di pianificazione antifragile è quello di path dependance.
Il percorso ha un ruolo estremamente rilevante nel raggiungimento di un obiettivo. Spesso invece tendiamo a dimenticarlo, in particolar modo nel mondo degli investimenti, focalizzandoci troppo sull’ottenere un rendimento elevato ma scordando il rischio di perdere tutto.
Come dice lo stesso Taleb, se devo raggiungere velocemente un posto in auto potrei pensare di andare a 400 km/h ma è molto probabile che non arrivi mai e quindi che la mia velocità effettiva sia 0 km/h.
Un altro esempio dell’importanza della path dependance è l’ordine delle operazioni. Dobbiamo scordarci della proprietà commutativa nel mondo reale. Invertire l’ordine di due eventi può portare a conseguenze disastrose. L’esperienza che fareste invertendo l’ordine di anestesia e operazione sarebbe a dir poco traumatica.
Nella finanza personale tendiamo molto spesso a sottovalutare questo aspetto. Prima investiamo poi pianifichiamo. Prima spendiamo poi risparmiamo. Invertire l’ordine non porta allo stesso risultato.
Concentrarsi sulla path dependence ci obbliga a ragionare legando i rendimenti alle perdite, la pianificazione agli imprevisti.
Il fallimento della Silicon Valley Bank è un esempio perfettamente calzante di estrema fragilità e di path dependence. Essersi sovraesposti in obbligazioni governative a lungo termine sarebbe stata una buona mossa in un periodo di discesa dei tassi. Ma è successo l’esatto opposto e gli amministratori di SVB non lo ha fatto in un’ottica robusta né antifragile. Hanno sottovalutato l’impatto collaterale che una salita dei tassi avrebbe avuto su tutto il tessuto economico (corsa al ritiro dei depositi, spirale di paura crescente e così via) e non soltanto sul portafoglio della banca.
Probabilmente avrebbero potuto e dovuto prevederlo, ma più che altro avrebbero dovuto fare in modo di sopravvivere ad un qualunque evento potenzialmente destabilizzante, invece erano iperconcentrati sui rendimenti in un momento di tassi a zero.
La strategia Barbell e il concetto di asimmetria
Taleb scrive che quasi tutte le soluzioni all’incertezza assumono la forma di un bilanciere. Si, esatto, proprio il bilanciere da palestra con una sbarra e dei pesi alle due estremità. L’unica differenza è che non importa che sia simmetrico.
L’assunto di partenza è che è impossibile essere antifragile nei confronti di tutti gli eventi. Il costo/opportunità sarebbe enorme e non ci sarebbe convenienza nel farlo. Perciò dobbiamo ragionare seguendo una strategia bimodale.
Dobbiamo cioè ragionare confrontando rischio e rendimento, combinando aggressività e paranoia. Taleb spiega che non sempre vale il concetto in medio stat virtus, la virtù sta nel mezzo, e lo fa portando l’esempio di un volo di linea. Non vorrebbe che l’intero equipaggio di un volo fosse mediamente paranoico, ma che i piloti fossero estremamente paranoici e le hostess estremamente serene.
La strategia del bilanciere è applicabile a qualunque ambito, ma dato che parliamo di investimenti vediamo come si applica a quest’ultimi.
L’idea di fondo è di costruire un portafoglio nel quale la quota maggiore di esso sia investita prediligendo la conservazione del capitale prima del rendimento e una quota minore sia investita in attività estremamente rischiose.
Se le cose vanno male rischiamo di azzerare solo la quota investita in attività estremamente rischiose, ma se vanno bene facciamo il botto.
Viceversa, il risparmiatore che investe tutto il suo portafoglio in attività mediamente rischiose può subire gravi perdite che lo portano in una situazione dalla quale non riesce più a riprendersi finanziariamente.
Non di rado leggo di persone che hanno investito il 100% dei loro portafogli in BTP perché avverse al rischio. Un portafoglio estremamente concentrato in un solo tipo di attività è tutt’altro che non rischioso. La concentrazione è l’opposto della diversificazione, che è una delle chiavi fondamentali alla costruzione di un portafoglio antifragile.
Assicuratevi che la probabilità di un evento inaccettabile (ossia il rischio di un tracollo) sia zero.
― Ray Dalio
Questo approccio è spiegabile tramite il concetto di asimmetria (o opzioni asimmetriche).
Prendiamo ad esempio il rischio incendio di un immobile di nostra proprietà. Tutelarsi tramite assicurazione da questo rischio quanto può costare annualmente? 300 euro? Viceversa, il non tutelarsi comporta un danno potenziale di svariate decine o centinaia di migliaia di euro, in base all’entità dell’incendio e del valore dell’immobile.
Questo tipo di asimmetria è un rischio potenziale che non è sensato accollarsi, in quanto il beneficio della non assicurazione è di 300 euro annui contro un danno potenziale di decine o centinaia di migliaia di euro.
La tutela assicurativa è un nodo importante della pianificazione. Un ottimo modo di procedere è appunto quello di valutare i rischi e i benefici con il metodo del bilanciere.
Per esempio, al di là che è obbligatorio, mettersi la cintura di sicurezza quando andiamo in auto è un altro esempio molto calzante di opzione asimmetrica. In questo caso il rischiamo la nostra incolumità per un’operazione che dura si e no 10 secondi. Non allacciarsi la cintura, anche per brevi percorsi, è quindi da completi imbecilli. Il rischio supera di gran lunga il beneficio.
Se ne abbiamo le capacità, invece, scrivere un libro è un esempio di opzione asimmetrica dove i benefici superano di gran lunga i rischi. Solitamente un’opzione asimmetrica positiva coincide con quelle che vengono definite attività scalabili, ossia quelle attività in grado di espandersi senza limiti di risorse. Un libro può essere letto da 10, 1000 o 100.000 persone indistintamente rispetto allo sforzo per scriverlo. Se un fornaio vuole produrre il doppio del pane, invece, deve raddoppiare la sua forza lavoro. Il fornaio è un’attività non scalabile.
Conclusioni sul concetto di asimmetria e l’essere antifragile
Una corretta pianificazione finanziaria deve essere funzionale alla consapevolezza che l’incertezza non è eliminabile ma solo addomesticabile.
L’obiettivo della strategia del bilanciere di Taleb è quello di garantirsi la sopravvivenza in scenari altamente dinamici, non quello di massimizzare il rendimento atteso. Ecco perché io stesso tendo ad applicare questa strategia molto spesso al di fuori del mondo degli investimenti.
E’ un modo di valutare il rapporto danno/beneficio potenziali.
Possiamo fare tutte le valutazioni che vogliamo sui migliori investitori di tutti i tempi. Come hanno investito, per quanto tempo, in cosa, cosa facevano e cosa studiavano. Ma l’insegnamento basilare che possiamo trarne è che hanno avuto successo per un solo motivo, ossia non hanno fallito nell’avere successo.
Come dice lo stesso Warren Buffett, la prima regola è non perdere soldi. La seconda regola è non dimenticare la prima.
Grazie per la lettura.
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