Come gestire l’asset allocation

Gestire l’asset allocation significa saper manutenere quanto destinato alle diverse asset class che fanno parte del vostro portafoglio e che prende il nome di asset allocation.

Facciamo un esempio semplice.

Avete scelto di investire in un portafoglio 60/40 all-world, quindi avete il 60% in azioni globali e il 40% su obbligazionario globale. Ogni giorno i mercati si muovono e, tra un anno, la percentuale di azionario e quella di obbligazionario saranno variate. Potreste avere un portafoglio sovraesposto all’azionario (ad esempio 65/35) oppure sovraesposto all’obbligazionario (ad esempio 55/45). Questo perché una delle due asset class ha sicuramente sovraperformato rispetto all’altra.

Se stiamo fermi e non tocchiamo il nostro portafoglio, questo continuerà a muoversi e ad incrementare la percentuale dell’asset class più performante rispetto all’altra.

Il risultato è che se avevamo in portafoglio una quota di azionario al 60%, perché nella teoria il nostro drawdown massimo atteso era del 30% (regola empirica che ci dice che il ribasso massimo potenziale su un portafoglio è uguale alla quota di azionario diviso 2), ora ci troviamo con il 70/75% di azioni e siamo esposti a ribassi più importanti.

gestire l'asset allocation

Gestire l’asset allocation: ribilanciare il portafoglio

La teoria ci dice che è buona norma ribilanciare il proprio portafoglio.

Periodicamente è consigliabile quindi mettere mano al nostro portafoglio e ripristinare le asset class alle percentuali iniziali, vendendo le quote di eccesso e acquistando quelle in difetto rispetto alla nostra allocazione iniziale.

Per esempio, prendendo un portafoglio 60/40 su mercato USA nel periodo 1987-2022, ribilanciare una volta all’anno e non ribilanciare avrebbe fatto una differenza importante durante la pandemia. Il portafoglio infatti sarebbe comunque crollato, ma di un -30% nel primo caso contro un -40% nel secondo caso. Ecco a cosa serve ribilanciare il portafoglio.

E’ quindi buona norma ribilanciare il portafoglio una volta all’anno. Perché una volta all’anno? Perché è un buon trade-off tra rischio, costi e stress.

Ogni volta che mettete mano al vostro portafoglio rischiate di modificare l’idea iniziale per la quale quel portafoglio è nato, di pagare commissioni inutili e di stressarvi inutilmente.

C’è un detto che dice che il portafoglio è come una saponetta: più lo maneggiate e più si consuma.

Esistono tuttavia casi in cui è necessario modificare la propria asset allocation.

Quando è necessario rivedere la propria asset allocation

Quando cambiano le prospettive future

L’ultimo anno è stato fortemente travagliato anche per gli investitori che erano abituati a diversificare in modo corretto.

Veniamo da anni con tassi di interesse a 0%. Probabilmente alcuni investitori, storicamente orientati verso un portafoglio 60/40, si erano spostati negli ultimi anni verso un 70/30 o un 80/20, in quanto le obbligazioni erano fortemente in negativo.

Con le nuove politiche monetarie americane ed europee e con l’aumento dei tassi vertiginoso (in USA più che in Europa, per ora) è necessario rivedere la propria asset allocation e, probabilmente, può essere conveniente esporsi maggiormente sull’obbligazionario.

Quando cambiano le circostanze

Vai a vivere da solo, ti nasce un figlio, ti sposi, divorzi, cambi casa/città/lavoro. Sono tutti cambiamenti importanti nella vita di ciascuno di noi che possono farci rivedere la nostra propensione al rischio.

Un 25enne che abita con i suoi ed ha un lavoro fisso avrà una propensione al rischio diversa da un padre di famiglia con due figli ai quali dovrà pagare gli studi.

Ognuno di noi quindi riesce a gestire il rischio in modo diverso, ma gestiamo il rischio in modo diverso anche tra un’età ed un’altra, una situazione ed un’altra.

Quando sbagliamo completamente asset allocation

Non esiste un’asset allocation corretta o sbagliata in assoluto, ma esiste un’asset allocation corretta o sbagliata per ciascuno di noi.

Ho conosciuto persone che a parole sembravano leoni, esposte al 100% su azionario ma che dopo il primo -50% erano disperate. Sovrastimare la propria capacità di gestione dei ribassi (che sicuramente ci saranno negli anni in cui investiamo) è un errore comune. La speranza è di “sbatterci il muso” da giovani per capirne le conseguenze e modificare la nostra allocazione in portafoglio, in modo da essere più conservativi.

Come trovare la propria strada nel gestire l’asset allocation

Non esistono formule magiche, né prodotti incredibili.

Nel mondo al quale siamo abituati la nostra strada la troviamo provando, sbagliando e imparando dai nostri errori.

Il mondo degli investimenti invece funziona in modo un po’ diverso. E’ più importante essere meno preparati sulla teoria ma essere diligenti, freddi e distaccati piuttosto che essere dei perfetti teorici ma essere ansiosi e non resistere alle tentazioni di provare cose nuove.

E’ meglio investire in un portafoglio decente che gestiamo perfettamente, piuttosto che in un portafoglio perfetto che gestiamo decentemente.

Grazie per la lettura.

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