COSTI DI UN INVESTIMENTO
Puoi creare la tua copia del Calcolatore dei Costi di un Investimento come foglio di calcolo di Googlesheets dal pulsante di seguito (è necessario un account Google attivo).
Costi interni diretti
Total Expense Ratio (TER)
Il total expense ratio (TER) è il costo principe degli ETF ed è sempre percentualizzato. E’ trasparente, regolamentato ed è riportato nel KIID, ossia il documento di informativa agli investitori. Il TER include, tra gli altri, i costi di gestione e distribuzione, i diritti, le spese di marketing e altro. E’ inoltre l’unico parametro di costo che normalmente viene analizzato quando valutiamo un ETF. Purtroppo non è l’unico costo che grava su un ETF.
Costi interni indiretti
Tracking Difference
Sono costi difficilmente valutabili in fase di acquisto in quanto non sappiamo la loro entità nel futuro. L’unico modo per valutarli in maniera corretta è sempre a posteriori e può essere fatto tramite il calcolo della tracking difference, ossia il differenziale di rendimento tra indice ed ETF che lo replica. Detto molto semplicemente, un ETF replica l’andamento di un indice (definito sottostante) ma la sua replica può non essere perfetta a causa di alcune variabili elencate di seguito.
Costi di ribilanciamento del gestore
Sono i costi di ristrutturazione di portafoglio eseguite dal gestore. Gli ETF che prendiamo in considerazione sono sempre a gestione passiva. Ne esistono anche a gestione attiva ma non è la sede giusta per analizzarli. I costi di ribilanciamento per gli ETF a gestione passiva sono molto più bassi di quelli a gestione attiva;
Differenziale dello swap
Costo che grava soltanto sugli ETF a replica sintetica. Solitamente si tende consigliare quelli a replica fisica ove possibile.
Proventi da prestito titoli
Guadagni incassati dall’emittente sui prestiti.
Costi esterni diretti
Commissioni
Tradotto: quanto costa acquistare un ETF. E’ un costo applicato dalla piattaforma di investimento e non dal gestore del fondo e può essere a cifra fissa o a percentuale sul singolo eseguito. E’ un costo che diventa rilevante quando parliamo di PAC o quando vengono fatte molte movimentazioni durante l’anno.
Tassazione sul capital gain
Se pagate le tasse in Italia, questo parametro di costo è sicuramente tra i più impattanti e al tempo stesso quello su cui si può fare ben poco. E’ una flat tax al 26% sui profitti. E’ ciò che vi deve disincentivare dal disinvestire spesso e optare per ETF ad accumulazione, ossia ETF che reinvestono i dividendi delle azioni (a meno che non stiate costruendo un portafoglio per una rendita passiva, nel quale caso è conveniente optare per ETF a distribuzione).
Costi esterni indiretti
Rischio di cambio
Rischio dovuto dall’investire in ETF composti da azioni/obbligazioni in valuta straniera. Non fatevi fregare: c’entra ben poco con la valuta dell’ETF. Se, ad esempio, acquistate il ben noto IShares MSCI World di Blackrock sappiate che il 66% di quanto state investendo è in dollari e del restante 34% ben poco è in euro. In realtà non è propriamente un costo, perché il cambio potrebbe girare a vostro favore e farvi incrementare il rendimento dei vostri investimenti.
Inflazione
L’inflazione è la svalutazione subita dal vostro denaro per effetto di politiche economiche e/o del rapporto domanda-offerta. Se oggi pagate una bottiglia d’acqua 1€, domani la pagherete 1,10€ in base a quanto è elevata questa svalutazione. L’inflazione tra i costi è il più subdolo. E’ un interesse passivo che pagate sul vostro patrimonio e investire è l’unica arma per contrastarlo.
Spread Bid/Ask (Denaro/Lettera)
Chiamato differenziale denaro lettera, non è altro che il costo al quale il dealer cede l’ETF quando volete acquistarlo e quanto è disposto a pagare quando volete venderlo. Anche in questo è un costo calcolabile a posteriori.