Il calcolatore permette di stimare la probabilità di default di un’obbligazione, il suo spread di credito adeguato e il rendimento aggiustato per il rischio, il tutto partendo da parametri fondamentali come il rating dell’emittente, il CDS spread, la durata dell’obbligazione e il tipo di subordinazione. Non è magia, ma matematica finanziaria applicata ai dati storici e alle valutazioni di mercato.
Fondamenti teorici del Rischio di Credito
Prima di addentrarci nell’utilizzo pratico, vale la pena capire cosa stiamo misurando. Il rischio di credito è essenzialmente la possibilità che un emittente di obbligazioni non sia in grado di rimborsare il capitale o pagare gli interessi promessi. Questo rischio viene quantificato attraverso diversi parametri chiave.
Le agenzie di rating come S&P, Moody’s e Fitch assegnano valutazioni (da AAA a D) che rappresentano una stima della solidità creditizia dell’emittente. Queste valutazioni si basano su analisi approfondite ma sono statiche e talvolta lente ad aggiornarsi. Il mercato, invece, esprime continuamente la sua valutazione attraverso il CDS (Credit Default Swap) spread, che rappresenta il costo per assicurarsi contro il default di un’obbligazione specifica. Più alto è questo spread, maggiore è il rischio percepito dal mercato.
Quando valutiamo un’obbligazione, dobbiamo anche considerare la sua subordinazione (quanto è prioritario il rimborso in caso di insolvenza) e la durata (più lunga è la scadenza, maggiore è l’incertezza). Questi fattori, combinati con elementi settoriali, determinano la probabilità complessiva di default e l’eventuale tasso di recupero in caso di insolvenza.
Come utilizzare il calcolatore
Utilizzare il calcolatore è semplice ma richiede dati precisi. Nella prima sezione, dovrai inserire le informazioni sull’emittente e sull’obbligazione. Il rating è probabilmente il dato più facile da reperire; puoi trovarlo sui siti delle agenzie di rating o sui portali finanziari che riportano le caratteristiche dell’obbligazione.
Il CDS spread richiede fonti più specializzate, ma è un dato fondamentale perché riflette la valutazione attuale del mercato. Se non hai accesso diretto a questa informazione, puoi trovarla su Bloomberg, Reuters o altri terminali finanziari professionali. In alternativa, alcuni siti di finanza offrono questo dato per i principali emittenti. Ad esempio a questo link puoi trovare il valore dei CDS degli emittenti governativi.
La durata dell’obbligazione è semplicemente il numero di anni rimanenti fino alla scadenza. Quanto alla subordinazione, dovrai sapere se l’obbligazione è senior secured (garantita da attivi specifici), senior unsecured (non garantita ma con priorità), subordinata (con priorità inferiore) o junior subordinata (con priorità ancora minore in caso di liquidazione).
Il settore dell’emittente aiuta a contestualizzare il rischio (il settore finanziario ha dinamiche diverse da quello energetico, per esempio), mentre il rendimento nominale è il tasso che l’obbligazione offre attualmente sul mercato.
Una volta inseriti tutti questi dati, basta premere il pulsante “Calcola Rischio di Credito” e il calcolatore farà il resto.
Interpretazione dei risultati
I risultati del calcolatore si dividono in due sezioni principali. La prima mostra l’analisi del rischio di credito specifica per l’obbligazione inserita. La probabilità di default a 1 anno è il dato più immediato: rappresenta la possibilità che l’emittente vada in default entro un anno. La probabilità cumulativa, invece, estende questa stima all’intera durata dell’obbligazione.
Lo spread di credito adeguato è particolarmente utile: indica quanto premio per il rischio dovresti aspettarti da questa obbligazione, espresso in basis points (dove 100 basis points = 1%). Se un’obbligazione offre uno spread inferiore a quello calcolato, potrebbe essere sopravvalutata (e quindi rischiosa rispetto al rendimento).
Il rendimento aggiustato per il rischio è forse il dato più prezioso: ti dice quanto del rendimento nominale rimane dopo aver “sottratto” la componente di rischio. È come vedere il rendimento reale al netto della probabilità di perdita. Il recovery rate indica quanto potresti recuperare in caso di default, mentre la perdita attesa combina probabilità di default e recovery rate in un unico valore.
La seconda sezione offre un confronto con obbligazioni simili ma con rating diversi. Questo ti permette di contestualizzare i risultati e capire come cambierebbero i parametri di rischio se l’obbligazione avesse un rating migliore o peggiore.
Limitazioni e avvertenze
È importante sottolineare che questo calcolatore, per quanto accurato, ha delle limitazioni intrinseche. I modelli di rischio di credito si basano su dati storici e assunzioni che potrebbero non riflettere perfettamente gli scenari futuri. La storia finanziaria ci insegna che le correlazioni osservate in condizioni normali possono cambiare drasticamente durante le crisi.
Le probabilità di default derivate dai rating sono medie statistiche e potrebbero non catturare adeguatamente le specificità di un singolo emittente. Allo stesso modo, il CDS spread può essere influenzato da fattori di liquidità o da dinamiche speculative del mercato dei derivati, non solo dal rischio di credito percepito.
Il calcolatore non tiene conto di fattori qualitativi come cambiamenti nel management, innovazioni di prodotto o rischi geopolitici specifici che potrebbero influenzare significativamente il rischio di un emittente. Non considera nemmeno la correlazione tra diversi emittenti in un portafoglio, quindi non è uno strumento di analisi di portafoglio completo.
Per queste ragioni, consiglio sempre di utilizzare i risultati del calcolatore come uno degli elementi di un processo decisionale più ampio, che includa analisi qualitative, diversificazione e considerazioni di portafoglio.
Ho sviluppato questo calcolatore con la convinzione che strumenti analitici di qualità debbano essere accessibili a tutti gli investitori, non solo alle grandi istituzioni. Mi piacerebbe ricevere feedback e suggerimenti per migliorare ulteriormente il calcolatore. Dopotutto, la finanza è una disciplina in continua evoluzione, e così dovrebbero essere anche i nostri strumenti di analisi.
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