Titoli di stato legati ad inflazione europea

In un contesto economico caratterizzato da una crescente incertezza e volatilità, la protezione del proprio capitale dall’erosione del potere d’acquisto dovuta all’inflazione è una priorità per molti.

Uno degli strumenti principali di cui si è sentito parlare molto nel 2022, a causa del picco inflazionistico, sono i Titoli di stato legati all’inflazione.

Oggi voglio spiegarvi come funzionano i Titoli di stato legati ad inflazione europea, leggermente diversi nel calcolo della cedola rispetto ai classici BTP Italia, legati invece all’inflazione italiana.

Inoltre, vi mostro perché acquistare strumenti legati ad inflazione in uno scenario di alta inflazione con prospettive di diminuzione non è un buon affare, ma lo è invece acquistare strumenti legati ad inflazione quando quest’ultima è bassa SE E SOLO SE ci aspettiamo che questa crescerà nel corso della durata del nostro investimento.

Partendo dall’analisi dei BTP€i (i Titoli di Stato emessi dallo Stato Italiano indicizzati all’inflazione europea), passerò a vedere quali sono le alternative in area euro.

L’obiettivo è fornirvi gli strumenti per capire quale possa essere il più conveniente in base alle diverse esigenze e discuteremo se ha senso includere questi strumenti nel proprio portafoglio.

BTP legati ad inflazione europea (BTP€i): cosa sono e come funzionano

I Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’inflazione europea, comunemente noti come BTP€i, sono titoli di Stato emessi dal governo italiano. La peculiarità di questi titoli è che il loro rendimento è legato all’andamento dell’inflazione dell’area euro. In pratica, oltre a un interesse fisso, sia le cedole (gli interessi pagati periodicamente) che il valore di rimborso del capitale sono aggiustati per tenere conto delle variazioni dell’inflazione. Questo rende i BTP€i uno strumento interessante per chi vuole proteggere il proprio investimento dall’erosione del potere d’acquisto causata dall’aumento dei prezzi.

I BTP€i sono emessi con diverse scadenze, che possono essere di 5, 10, 15 e 30 anni. Questi titoli sono a medio-lungo termine e offrono pagamenti semestrali delle cedole. Le cedole sono legate all’inflazione dell’area euro, il che significa che l’importo ricevuto ogni sei mesi varia in base all’andamento dei prezzi al consumo. Alla scadenza, il capitale investito viene rivalutato in base all’inflazione, garantendo che il valore rimborsato non sia inferiore al valore nominale iniziale.

Meccanismo di Indicizzazione

Il meccanismo di indicizzazione dei BTP€i si basa sull’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo (HICP) dell’Eurostat (in italiano IAPC), che esclude il tabacco. Ogni mese, viene calcolato un coefficiente di indicizzazione che riflette l’andamento dell’inflazione. Questo coefficiente viene applicato sia alle cedole che al capitale rimborsato alla scadenza.

Il calcolo della cedola avviene moltiplicando il tasso annuo cedolare reale (fissato al momento dell’emissione) per il capitale nominale rivalutato alla data di pagamento della cedola. Il capitale nominale rivalutato è il capitale nominale iniziale moltiplicato per il coefficiente di indicizzazione corrente. Questo garantisce che gli investitori ricevano un rendimento che tiene conto dell’aumento dei prezzi al consumo.

Calcolo del Coefficiente di Indicizzazione

La formula di calcolo del coefficiente di indicizzazione è la seguente:

titoli di stato legati ad inflazione europea

La formula di calcolo dell’indice di riferimento é:

Fonte: Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’inflazione europea (Btp€i) – MEF Dipartimento del Tesoro

La formula di calcolo dell’indice base è la medesima dell’indice di riferimento, con la differenza che il periodo di riferimento del calcolo è la data di godimento del titolo. L’indice base infatti rimarrà costante lungo tutta la durata, mentre l’indice di riferimento cambierà in base a come è cambiato l’indice Eurostat (HICP) nei mesi precedenti rispetto al pagamento della cedola.

Supponiamo quindi di aver acquistato un ipotetico BTP€i emesso il 15 ottobre 2023 con data pagamento della prima cedola il 15 aprile 2024.

titoli di stato legati ad inflazione europea
HICP nel periodo

IR = 127,22 + (15-1)/30 * (127,92-127,22) = 127,54666 (arrotondato alla sesta cifra decimale e troncato alla quinta)

IB = 126,73 + (15-1)/30 * (127,33-126,73) = 127,01

CI = 127,54666 / 127,01 = 1,00422

Il coefficiente di indicizzazione è fondamentale per il calcolo della rivalutazione del capitale nominale del titolo di cui siamo in possesso. Essendo quindi che l’inflazione tra i due periodi è stata molto vicina allo 0, la rivalutazione del capitale è molto bassa (meno dello 0,5%).

Confronto tra diversi scenari

Per fare un confronto dettagliato tra i tre scenari di inflazione ho analizzato lo stesso BTP€i acquistato sul mercato secondario con una durata residua di 4 anni e un’inflazione media lungo il periodo del 2,5%. Gli scenari hanno i seguenti parametri:

  1. Inflazione decrescente: Partiamo con un’inflazione del 4% che diminuisce fino all’1%.
  2. Inflazione crescente: Partiamo con un’inflazione dell’1% che aumenta fino al 4%.
  3. Inflazione costante: Inflazione costante del 2,5%.

Assumiamo che il BTP€i abbia un tasso annuo cedolare reale (tasso d’interesse reale) del 1%.

Scenario 1: Inflazione Alta in Fase di Acquisto e poi Discendente
  • Inflazione iniziale: 4%
  • Inflazione finale: 1%
  • Prezzo di acquisto: Elevato a causa dell’alta inflazione iniziale
Scenario 2: Inflazione Bassa in Fase di Acquisto e poi in Salita
  • Inflazione iniziale: 1%
  • Inflazione finale: 4%
  • Prezzo di acquisto: Basso a causa dell’inflazione iniziale bassa
Scenario 3: Inflazione Bassa Costante
  • Inflazione costante: 2,5%
  • Prezzo di acquisto: Neutro, basato sull’inflazione stabile
AnnoScenario 1 (CI)Scenario 2 (CI)Scenario 3 (CI)
11.021.0051.0125
21.03531.015051.0251
31.04571.030271.0378
41.05191.05191.0509

Nello scenario 1, il rendimento iniziale dei BTP€i è elevato grazie all’alta inflazione iniziale. Tuttavia, con il calo dell’inflazione nel tempo, il rendimento complessivo si modera. Nello scenario 2, si parte con rendimenti più bassi, ma con l’aumento dell’inflazione, le cedole e il capitale crescono significativamente, portando a un rendimento complessivo elevato. Lo scenario 3, invece, offre rendimenti stabili e moderati, riflettendo una crescita costante dei prezzi.

In conclusione, uno scenario di inflazione crescente è decisamente più favorevole per gli investitori in BTP€i rispetto a un’inflazione decrescente o costante. Questo perché nonostante il coefficiente di indicizzazione a scadenza tra i primi 2 scenari sia il medesimo, nel primo scenario il prezzo di acquisto è molto più elevato rispetto al secondo scenario.

Modalità di Emissione e Negoziazione

I BTP€i vengono emessi tramite aste marginali o tramite sindacati di collocamento, con frequenza generalmente mensile, a seconda delle condizioni di mercato. Le aste avvengono nella seconda metà del mese e i titoli possono essere acquistati sia sul mercato primario (durante l’emissione) che sul mercato secondario (dopo l’emissione).

Sul mercato secondario, i BTP€i sono negoziati principalmente su due mercati: il MTS (Mercato Telematico dei Titoli di Stato) per le transazioni di grandi dimensioni (superiori a 2,5 milioni di euro) e il MOT (Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato) per le transazioni retail, con un taglio minimo di 1.000 euro. La quotazione dei BTP€i sul mercato secondario è in termini “reali”, cioè al netto dell’indicizzazione, mentre il prezzo di negoziazione tiene conto del coefficiente di indicizzazione​.

Altri emittenti europei di Titoli di Stato legati ad inflazione europea

Oltre ai BTP€i italiani, diversi altri paesi europei emettono titoli di Stato indicizzati all’inflazione. Questi strumenti possono offrire diverse caratteristiche e vantaggi, e conoscere le opzioni disponibili può aiutare a scegliere l’investimento più adatto alle tue esigenze. Ecco una panoramica dei principali emittenti europei di titoli di Stato legati ad inflazione:

Francia: OAT€i (Obligations Assimilables du Trésor Indexées)

In Francia, i titoli di Stato indicizzati all’inflazione sono conosciuti come OAT€i (Obligations Assimilables du Trésor Indexées). Questi strumenti sono emessi con scadenze variabili e sono indicizzati all’inflazione dell’Eurozona, simile ai BTP€i italiani.

  • Caratteristiche principali: gli OAT€i offrono pagamenti di cedole semestrali che vengono aggiustati in base all’andamento dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo dell’Eurozona. Alla scadenza, il capitale rimborsato viene adeguato all’inflazione.
  • Meccanismo di indicizzazione: l’indicizzazione è basata sull’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo (HICP), come per i BTP€i. Questo meccanismo garantisce che i pagamenti delle cedole e il valore di rimborso riflettano l’andamento dei prezzi al consumo.
  • Emissione e negoziazione: gli OAT€i vengono emessi tramite aste e sono negoziabili sul mercato secondario. Possono essere acquistati da investitori istituzionali e retail.

Germania: Bund ILB (Inflation-Linked Bundesanleihen)

In Germania, i titoli di Stato indicizzati all’inflazione sono noti come Bund ILB (Inflation-Linked Bundesanleihen). Questi titoli sono emessi dal governo federale tedesco e sono progettati per offrire una protezione simile contro l’inflazione.

  • Caratteristiche principali: i Bund ILB hanno scadenze variabili e offrono cedole semestrali. L’importo delle cedole e il capitale rimborsato alla scadenza sono indicizzati all’inflazione.
  • Meccanismo di indicizzazione: l’indicizzazione si basa sull’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo dell’Eurozona, calcolato da Eurostat. Questo sistema assicura che il valore reale del capitale investito sia mantenuto nel tempo.
  • Emissione e negoziazione: i Bund ILB vengono emessi tramite aste pubbliche e sono negoziabili sui principali mercati obbligazionari europei. Sono accessibili sia agli investitori istituzionali che retail.

Altri Paesi Europei

  • Spagna: la Spagna emette titoli di Stato indicizzati all’inflazione chiamati Bonos del Estado vinculados a la inflación. Questi titoli sono simili ai BTP€i e agli OAT€i, offrendo protezione contro l’inflazione con cedole semestrali e rivalutazione del capitale.
  • Regno Unito: anche se non è più parte dell’Eurozona, il Regno Unito emette titoli di Stato indicizzati all’inflazione noti come Index-Linked Gilts. Questi titoli sono legati all’indice dei prezzi al consumo britannico e offrono protezione contro l’inflazione con caratteristiche simili a quelle dei titoli di altri paesi europei.

Confronto tra gli emittenti

Ogni emittente ha le proprie specifiche caratteristiche e modalità di indicizzazione, ma in generale i titoli indicizzati all’inflazione dei diversi paesi europei offrono vantaggi simili in termini di protezione contro l’erosione del potere d’acquisto. Tuttavia, le differenze possono includere:

  • Durata e scadenze: le scadenze possono variare e alcuni paesi potrebbero offrire opzioni più lunghe o più corte.
  • Modalità di emissione e negoziazione: le procedure di emissione e le piattaforme di negoziazione possono differire, influenzando la liquidità e l’accessibilità per gli investitori.
  • Tasso di interesse: le cedole possono variare a seconda del paese e delle condizioni di mercato al momento dell’emissione.

Ha senso acquistare questi titoli?

Uno dei principali motivi per considerare l’acquisto di BTP€i e altri titoli di Stato indicizzati all’inflazione è la protezione che offrono contro l’erosione del potere d’acquisto. Con l’inflazione che aumenta i prezzi dei beni e dei servizi, il denaro non investito perde valore nel tempo. I BTP€i, legati all’indice armonizzato dei prezzi al consumo (HICP) dell’Eurozona, garantiscono che il rendimento del tuo investimento tenga il passo con l’inflazione, preservando il valore reale del capitale.

I BTP€i offrono un tasso di interesse reale fisso, il che significa che il rendimento è garantito in termini di potere d’acquisto, indipendentemente dall’andamento dei prezzi. Questo può essere particolarmente attraente in periodi di alta inflazione.

Integrare i BTP€i, gli OAT€i oppure i Bund ILB nel proprio portafoglio di investimenti può aiutare a diversificarlo. Questo è importante per ridurre il rischio complessivo. I BTP€i, così come gli altri titoli inflation linked europei, infatti, hanno una correlazione negativa con l’inflazione, il che significa che tendono a performare meglio quando l’inflazione aumenta, offrendo una copertura naturale contro questo rischio. Questo li rende una componente utile in un portafoglio ben bilanciato.

Dato che il meccanismo di rivalutazione è il medesimo, non è un caso che vi abbia voluto mostrare anche titoli di stato legati all’inflazione europea di altri emittenti. Infatti quando acquistate un BTP€i sul mercato secondario, il suo prezzo rifletterà anche il maggior rischio al quale siete esposti rispetto, ad esempio ad un Bund ILB. Ecco perché in questo caso il mio consiglio è di diversificare l’emittente (ma non la valuta, che dovrà rimanere euro se il vostro obiettivo è unicamente quello di proteggervi parzialmente dall’inflazione).

Conclusioni

Integrare i BTP€i nella tua strategia di investimento può essere una mossa intelligente. Prima di tutto, è essenziale valutare il contesto macroeconomico. Comprendere l’andamento attuale e le previsioni dell’inflazione è fondamentale: se si prevede un aumento dell’inflazione, i BTP€i possono offrire una protezione efficace per il tuo capitale.

Diversificare il portafoglio è un altro aspetto cruciale. Non mettere tutte le uova nello stesso paniere: integra i BTP€i con altri tipi di investimenti per ridurre il rischio complessivo. Puoi bilanciare i BTP€i con azioni, obbligazioni tradizionali e altri asset per una strategia di investimento più robusta.

Considera anche il tuo orizzonte temporale. I BTP€i sono adatti per investitori con un orizzonte temporale medio-lungo. Se pensi di aver bisogno del capitale a breve termine, potrebbe essere meglio valutare altre opzioni.

Un’analisi attenta dei costi di transazione è fondamentale. Le commissioni di acquisto e vendita dei BTP€i possono influire sul rendimento netto del tuo investimento, quindi assicurati di considerarle attentamente.

Infine, controlla la liquidità dei BTP€i sul mercato secondario. Una buona liquidità ti permetterà di vendere i titoli più facilmente se ne avrai bisogno, offrendo maggiore flessibilità nella gestione del tuo portafoglio.

Grazie per la lettura.

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