Shortfall risk

Lo shortfall risk (rischio di sottoperformance) rappresenta uno dei concetti più importanti nella gestione del rischio finanziario moderno. In termini semplici, è la probabilità che un investimento o un portafoglio non riesca a raggiungere un determinato obiettivo di rendimento entro un periodo di tempo specifico.

A differenza delle misure di rischio tradizionali come la volatilità, che considera tutte le deviazioni dalla media (sia positive che negative), lo shortfall risk si concentra esclusivamente sui risultati negativi rispetto a un target prestabilito. Questa caratteristica lo rende particolarmente utile per investitori orientati agli obiettivi, come chi risparmia per la pensione, l’acquisto di una casa o l’educazione dei figli.

Il concetto è nato dall’osservazione che gli investitori sono generalmente più preoccupati dalla possibilità di non raggiungere i loro obiettivi piuttosto che dalla volatilità generale del portafoglio. Un investitore potrebbe essere perfettamente a suo agio con oscillazioni significative del valore del portafoglio, purché sia ragionevolmente sicuro di raggiungere il suo obiettivo finale.

L’Importanza nella pianificazione finanziaria

Lo shortfall risk ha letteralmente rivoluzionato il modo in cui pensiamo agli investimenti, e vi spiego perché con qualche esempio pratico che vi farà capire immediatamente la differenza.

Tradizionalmente, quando si parlava di investimenti, l’obiettivo era sempre “massimizzare i rendimenti” (più guadagni, meglio è). Ma pensateci un attimo: vi interessa davvero se il vostro portafoglio fa +15% invece di +12% se comunque raggiungete il vostro obiettivo? Lo shortfall risk cambia la domanda da “quanto posso guadagnare?” a “che probabilità ho di raggiungere quello che mi serve?”

Il quarantenne e la pensione: Prendiamo Marco, 40 anni, che vuole arrivare a 65 con un milione di euro in banca. Francamente, a Marco non importa se durante questi 25 anni il suo portafoglio oscillerà del 10% o del 20% all’anno – quello che lo tiene sveglio la notte è la paura di arrivare a 65 anni e scoprire di avere solo 600.000 euro. La volatilità è un fastidio, non raggiungere l’obiettivo è un disastro.

La famiglia e la casa dei sogni: Oppure pensate ai coniugi Bianchi che stanno mettendo da parte i soldi per l’anticipo della casa. Hanno 5 anni di tempo e gli servono 80.000 euro. Non gli interessa se nel frattempo il loro investimento farà +30% in un anno e -10% nell’altro – quello che conta è avere quei 80.000 euro quando serviranno. Se li avranno, comprano casa. Se non li avranno… beh, dovranno aspettare ancora.

Le istituzioni e i loro obblighi: Questo approccio è ancora più critico per fondi pensione e assicurazioni. Immaginate di gestire i risparmi di migliaia di lavoratori che andranno in pensione tra 10 anni. Il vostro compito non è battere il mercato o massimizzare i rendimenti – è assicurarvi che quando arriverà il momento, i soldi ci siano. Punto. Se non ci sono, avete migliaia di persone arrabbiate che non possono permettersi di andare in pensione.

Perché ho usato i rendimenti lognormali nel modello?

Tradizionalmente, molti modelli finanziari assumono che i rendimenti degli investimenti seguano una distribuzione normale (gaussiana). Tuttavia, questa assunzione presenta diversi problemi quando applicata ai mercati finanziari reali:

  1. Rendimenti negativi illimitati: Una distribuzione normale permetterebbe rendimenti negativi superiori al 100%, il che significherebbe prezzi negativi per gli asset – una impossibilità matematica.
  2. Simmetria irrealistica: I rendimenti normali sono simmetrici, ma i mercati finanziari mostrano spesso asimmetrie, con perdite estreme più probabili di guadagni equivalenti.
  3. Compounding effects: I rendimenti si compongono nel tempo, e la distribuzione normale non cattura adeguatamente questo effetto moltiplicativo.

Il modello lognormale risolve questi problemi assumendo che i logaritmi dei rendimenti (non i rendimenti stessi) seguano una distribuzione normale. Questo approccio offre diversi vantaggi:

  • Rendimenti sempre superiori a -100%: Poiché i prezzi non possono diventare negativi, il modello lognormale garantisce che il valore di un investimento non possa mai scendere sotto zero.
  • Crescita composta realistica: Il modello cattura naturalmente l’effetto della capitalizzazione composta, riflettendo meglio come gli investimenti crescono realmente nel tempo.
  • Asimmetria positiva: La distribuzione lognormale presenta una coda destra più lunga, riflettendo la possibilità di rendimenti estremamente positivi senza limiti teorici.
  • Base teorica solida: Il modello si basa sul famoso moto browniano geometrico, utilizzato anche nel modello Black-Scholes per la valutazione delle opzioni.

La Formula Matematica

Nel modello lognormale, se S₀ è il valore iniziale dell’investimento e S_T è il valore finale dopo il tempo T, allora:

ln(S_T/S₀) ~ N((μ – σ²/2)T, σ²T)

Dove:

  • μ è il rendimento atteso annuale
  • σ è la volatilità annuale
  • μ – σ²/2 è il rendimento aggiustato per il “drift”

Il termine σ²/2 rappresenta l’aggiustamento di Jensen, necessario perché la media di una variabile lognormale non è semplicemente l’esponenziale della media del logaritmo.

Come usare il calcolatore

Ora passiamo alla parte pratica. Vi guiderò passo passo nell’uso del calcolatore, spiegandovi non solo cosa fare, ma anche perché farlo in quel modo.

La prima cosa da fare è essere onesti con voi stessi sul vostro profilo di rischio. Non c’è una scelta giusta o sbagliata, solo quella più adatta a voi.

Se siete conservativi (4% rendimento, 8% volatilità), probabilmente appartenete alla categoria “meglio un uovo oggi che una gallina domani”. Magari siete vicini alla pensione o semplicemente non sopportate di vedere i vostri soldi oscillare troppo. Va benissimo, dormire sonni tranquilli vale più di qualche punto percentuale in più.
Il profilo moderato (6% e 12% volatilità) è per chi vuole un po’ di crescita ma senza esagerare – pensate al risparmiatore che vuole fare meglio del conto deposito ma non vuole avventurarsi in territori troppo rischiosi.
Bilanciato (7% e 15% volatilità) è il “menu del giorno” degli investimenti – va bene un po’ per tutti e probabilmente è la scelta di default più sensata per la maggior parte delle persone.
Se scegliete aggressivo (9% e 20% volatilità), siete probabilmente giovani o comunque avete tempo e stomaco per aspettare che le oscillazioni si smussino nel lungo periodo.
Il molto aggressivo (11% e 25% volatilità) è solo per chi ha nervi d’acciaio e tanti anni davanti – se vedendo il portafoglio scendere del 30% in un mese la vostra reazione è “interessante, compro altro”, allora fa per voi.
Ovviamente, se avete già un portafoglio e conoscete i suoi parametri storici, scegliete “personalizzato” e inserite i vostri dati.

Nel campo “valore iniziale” mettete quello che avete ora da investire. Se non avete nulla e volete partire solo con versamenti periodici, mettete pure zero – nessun giudizio qui!
Per i versamenti periodici, siate realistici. Se pensate di riuscire a mettere via 500€ al mese, perfetto. Ma se alcuni mesi sapete già che sarà dura, meglio essere conservativi e mettere 300€. È meglio superare le aspettative che rimanere delusi. La frequenza dipende da come ricevete lo stipendio e da come gestite il budget. Mensile è spesso la scelta più naturale, ma se preferite fare un versamento più grosso ogni trimestre o semestre, scegliete quello che vi viene più comodo mantenere nel tempo.

Adesso dovete definire il vostro obiettivo, e questa è probabilmente la parte più importante di tutto il processo.
Per la durata, siate specifici. Se volete comprare casa tra 4 anni e 8 mesi, mettete 4.7 anni, non 5. Ogni mese conta quando si parla di interesse composto.
Il capitale target è il cuore di tutto. Se il vostro obiettivo è avere 200.000€ tra 10 anni partendo da 50.000€ e versando 500€ al mese, dovete capire quanto conviene rischiare per raggiungere l’obiettivo. Il calcolatore vi aiuterà a capire se è realistico o se state sognando troppo in grande.
Il livello di confidenza lasciatelo al 95% se non sapete cosa fare – significa che state guardando scenari che hanno il 5% di probabilità di essere peggiori di quello che vi mostra.

Leggere i risultati

Una volta che premete “calcola”, vi troverete davanti un sacco di numeri. Non fatevi spaventare, vi spiego cosa guardare:

Il risultato principale è quello grande e colorato in alto – la vostra probabilità di shortfall. Se è verde (sotto il 25%), potete stare abbastanza tranquilli. Se è giallo (25-50%), iniziate a pensare a come migliorare la strategia. Se è rosso (sopra il 50%), è ora di rivedere i vostri piani.
I dettagli del calcolo servono più che altro per i curiosi e per verificare che abbiate inserito tutto correttamente. Ma date un’occhiata al “capitale totale investito” vs “valore finale atteso” – vi dice quanto state chiedendo ai vostri soldi di lavorare per voi.
Gli scenari positivi e negativi sono forse la parte più interessante. Vi dicono: “Se le cose vanno bene, potreste arrivare a X. Se vanno male, potreste fermarvi a Y.” È come avere una previsione del tempo per i vostri investimenti.
La tabella di sensibilità vi mostra cosa succede se i vostri obiettivi fossero un po’ diversi. Magari scoprite che abbassando il target del 1% la probabilità di successo sale drammaticamente – informazione preziosa!
Lo Z-score (quel numeretto che sembra uscito da un libro di statistica) vi dice semplicemente quanto è ambizioso il vostro obiettivo. Se è negativo, state chiedendo meno di quello che il modello si aspetta – siete conservativi. Se è positivo e alto, state puntando in alto – forse troppo.
Quando guardate l’efficienza del capitale (quanto crescono i vostri soldi rispetto a quanto investite), ricordatevi che numeri alti significano che state chiedendo molto ai mercati. Non è necessariamente male, ma siate consapevoli di quello che state facendo.

I numeri non sono fine a se stessi ma devono trasformarsi in azioni concrete.

Se il vostro shortfall risk è alto (sopra il 50%), avete tre opzioni: abbassare il target (magari quella casa un po’ più piccola?), aumentare i versamenti (magari qualche aperitivo in meno?), o darvi più tempo (posticipare l’acquisto di un anno potrebbe fare la differenza).
Se il rischio è molto basso (sotto il 15%), congratulazioni! Potreste permettervi di essere più conservativi, o magari alzare un po’ l’asticella – perché non puntare a quella casa con il giardino invece che al monolocale?
Se siete nel territorio intermedio (15-40%), siete nella zona giusta. Potreste considerare alcune strategie di “copertura” – magari diversificare un po’ di più o tenere una piccola riserva di emergenza separata.

I limiti del modello

Ora, prima che vi entusiasmiate troppo con i risultati del calcolatore, devo essere onesto con voi: nessun modello matematico è perfetto, e questo non fa eccezione.

Il modello lognormale è sicuramente più realistico di tanti altri, ma comunque fa delle assunzioni che nella vita reale… beh, diciamo che non sempre si verificano.

I mercati non sono così prevedibili: Il calcolatore assume che rendimento e volatilità rimangano costanti per tutto il periodo di investimento. In pratica, è come dire che una squadra di calcio manterrà sempre la stessa forma per tutta la stagione – sappiamo tutti che non è così! I mercati attraversano boom economici, recessioni, bolle speculative e crisi varie. Un 7% di rendimento annuo potrebbe trasformarsi in -20% in un anno e +25% nel successivo.

I mercati hanno la “coda grassa”: Questo è un termine tecnico che significa semplicemente che gli eventi estremi (come il crollo del 2008 o la pandemia del 2020) capitano più spesso di quanto il nostro modello normale preveda. È un po’ come se il vostro GPS calcolasse i tempi di percorrenza assumendo che non ci siano mai ingorghi – tecnicamente corretto, ma nella realtà…

I costi sono reali e dolorosi: Il calcolatore fa finta che investire sia gratis, ma sappiamo tutti che non è così. Commissioni di gestione, tasse sulle plusvalenze, costi di transazione – tutti questi piccoli morsi si accumulano nel tempo e possono significativamente ridurre i vostri rendimenti finali.

Oltre ai limiti matematici, ci sono tutta una serie di fattori “umani” che il calcolatore non può prevedere:

Il ribilanciamento può essere vostro amico: Se avete un portafoglio diversificato e lo ribilanciate periodicamente (vendendo quando qualcosa è salito troppo e comprando quando è sceso), probabilmente ridurrete la volatilità effettiva rispetto a quello che indica il modello.

Quando tutto va male, va male insieme: Durante le crisi, tutte le correlazioni tra asset che normalmente si muovevano in modo indipendente tendono a convergere verso 1. In parole povere, quando i mercati crollano, crollano un po’ tutti insieme, rendendo la diversificazione meno efficace di quanto speravate.

Siete umani, non robot: Questo è forse il punto più importante. Il modello assume che seguirete la strategia in modo disciplinato per tutto il periodo. Ma cosa succede quando vedete il vostro portafoglio perdere il 40% in pochi mesi? Molti investitori vendono nel panico o, al contrario, si fanno prendere dall’euforia e comprano ai massimi. Questi comportamenti “irrazionali” (ma molto umani) possono devastare anche la strategia meglio pianificata.

Applicazioni pratiche

Caso 1: Pianificazione Pensionistica

Maria, 35 anni, vuole accumulare 800.000€ entro i 65 anni. Ha 50.000€ di capitale iniziale e può versare 800€ al mese. Utilizzando il calcolatore con un portafoglio bilanciato e target del 6% annuo, scopre che lo shortfall risk è del 38% – accettabile ma non ideale. Può migliorare la situazione aumentando i versamenti mensili o adottando una strategia leggermente più aggressiva.

Caso 2: Acquisto Immobiliare

Luca e Sara vogliono accumulare 100.000€ per l’anticipo di una casa in 5 anni. Con 20.000€ iniziali e 1.200€ mensili in un portafoglio moderato, il target del 4% annuo presenta uno shortfall risk del 15% – molto rassicurante per un obiettivo a breve termine.

Caso 3: Educazione dei Figli

I signori Rossi vogliono assicurare 150.000€ per l’università dei loro gemelli tra 15 anni. Il calcolatore li aiuta a bilanciare investimento iniziale, versamenti periodici e profilo di rischio per mantenere lo shortfall risk sotto il 20%.

Conclusioni

Lo shortfall risk rappresenta un approccio superiore alla gestione del rischio per investitori orientati agli obiettivi. Il nostro calcolatore democratizza l’accesso a sofisticate analisi di rischio, permettendo a chiunque di prendere decisioni di investimento più informate.

Raccomandazioni chiave:

  1. Utilizzate lo shortfall risk come metrica primaria per valutare strategie di investimento orientate agli obiettivi
  2. Aggiornate regolarmente le analisi per riflettere cambiamenti nelle condizioni di mercato e nelle circostanze personali
  3. Considerate sempre le limitazioni del modello e integrate l’analisi quantitativa con il buon senso e la consulenza professionale
  4. Non focalizzatevi esclusivamente sul minimizzare il shortfall risk – trovate il giusto equilibrio tra rischio e rendimento atteso

Il calcolatore è uno strumento potente, ma ricordate che nessun modello può prevedere il futuro con certezza. Utilizzatelo come guida per decisioni più informate, sempre nel contesto di una strategia finanziaria complessiva e personalizzata.

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